Uomo per essere felice devi guarire il rapporto con tua madre

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La prima donna che hai amato 

PERCHÉ UN UOMO DEVE GUARIRE IL RAPPORTO CON SUA MADRE

(Testo riscritto con amore, consapevolezza e profondità –nella voce di una madre, di una donna, di una terapeuta che ha visto e sentito nel profondo)

 

C’è un momento nella vita di un uomo in cui tutto si ferma.

Un momento silenzioso, ma potente, in cui si guarda dentro…

E si accorge che qualcosa è rimasto lì, bloccato.

Un nodo invisibile, antico.

 

Quel nodo… è la madre.

La prima donna che ha amato.

La prima che, senza volerlo, ha spezzato il suo cuore. 

 

Non perché cattiva. Ma perché fragile. Inconsapevole.

Perché anche lei era figlia. Anche lei portava ferite.

E nel suo bisogno d’amore, lo ha preso…

Non come figlio, ma come àncora.

Come sostegno. Come consolazione.

E lui, piccolo, ha detto sì.

Per amore. Per istinto. Per sopravvivenza.

 

E in quel sì… ha perso qualcosa.

Ha perso la libertà di essere solo un figlio.

Ha perso il diritto di ricevere senza dover salvare.

Ha perso la spinta a diventare uomo, perché doveva restare bambino per proteggerla.

 

 E oggi, quell’uomo  anche adulto  sente ancora quel legame.

Non lo vede, ma lo vive.

In ogni relazione, in ogni paura, in ogni distanza che crea…

C’è ancora la voce della madre.

Che lo chiama. Che lo trattiene. Che lo confonde.

 

Perché lei non gli ha insegnato a volare verso il padre.

Gli ha tenuto le ali legate con le sue aspettative, con le sue fragilità non guarite.

E lui è cresciuto… ma non si è mai liberato.

 

 Come terapeuta lo vedo ogni giorno:

uomini profondamente buoni, sensibili, pieni d’amore…

ma incapaci di donarsi a una donna con cuore libero.

Perché ogni donna diventa o la copia della madre…

o la sua negazione.

Ma in entrambi i casi, è sempre LEI che si muove nel loro inconscio.

 

 Come madre, ho compreso i miei errori.

Ho visto dove ho trattenuto, dove ho preteso, dove ho amato… ma non rispettato.

Amare un figlio non significa farlo sentire indispensabile per la nostra felicità.

Significa lasciarlo libero.

Lasciarlo diventare se stesso.

 

 Guarire la madre non significa rinnegare.

Significa riconoscere.

Tagliare quel cordone invisibile che ancora tiene prigioniero il cuore.

Non per allontanarsi… ma per rinascere.

Per respirare.

 

Un uomo può amare davvero solo quando è libero.

Solo quando non cerca più nella donna quello che non ha ricevuto dalla madre.

Solo quando non ha più paura di perdere, perché non è più un bambino abbandonato.

 

 E allora, da madre, voglio dire a mio figlio e ad  a ogni figlio:

Sii solo un figlio. È tutto ciò che ti chiedo.

Non devi salvarmi, né rendermi felice.

Ti amo di un amore che libera, non che trattiene.

Tu sei nato per camminare il tuo cammino. E io sono qui, ma dietro di te. Non davanti.

 

Perché guarire il rapporto con la madre…

non è solo un atto d’amore verso di lei.

È un atto sacro di nascita.

È diventare uomo, finalmente.

Intero. Libero. Radicato.

 

Con amore,

una madre che ha compreso.

Una donna che ha trasformato.

Una terapeuta che ha visto rinascere uomini straordinari…

nel momento in cui hanno imparato a lasciare andare.

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